Incentivi per il fotovoltaico nelle aziende. Previste misure a sostegno delle imprese che vogliono investire nell’energia green installando impianti fotovoltaici e per l’ottimizzazione dei consumi in azienda. Produrre energia attraverso gli impianti fotovoltaici è la soluzione migliore non solo per un basso impatto ambientale ma anche dal punto di vista economico.
L’energia prodotta dai sistemi fotovoltaici, infatti, può essere utilizzata istantaneamente garantendo una produttività costante durante tutta la giornata e riducendo di conseguenza i costi delle bollette energetiche.
Ecco tutti gli incentivi previsti per il 2022:
- Piano di Transizione 4.0;
- Comunità energetiche e fotovoltaico per l’industria;
- Credito d’imposta per le imprese del mezzogiorno;
- Parco Agrisolare per le aziende agricole e di trasformazione.
Piano di Transizione 4.0
Il Piano Nazionale Transizione 4.0 (PNT 4.0) subentra a misure come l’iper-ammortamento e super-ammortamento, ampliandone l’applicazione. In particolare, gli investimenti in beni strumentali e in beni immateriali non rientranti nel Piano Industria 4.0, potranno fruire del credito d’imposta in un anno. L’acquisto dei beni strumentali materiali potrà generare un credito fruibile nei successivi 3 anni.
Riconfermato dalla legge di bilancio il credito d’imposta. È stato infatti confermato fino al 30 giugno 2023, nella misura in cui l’investimento è stato pagato per almeno il 20% entro la fine del 2022 e non costituisce una spesa superiore ai 2 milioni di euro. È stata estesa la durata del credito d’imposta, che potrà essere richiesto per ben 2 anni: 2021 e 2022. Si potrà richiedere solo per interventi e acquisti di beni strumentali contrattualizzati dal 16 novembre 2020 al 31/12/2022, nel 2022 passerà dal 10% al 6%. Come parte del piano Transizione 4.0 per incentivare gli investimenti nelle tecnologie innovative, il credito potrebbe subire ulteriori variazioni l’anno prossimo.
Comunità energetiche e fotovoltaico per l’industria
Le imprese possono anche entrare a far parte di una comunità energetica. Con comunità energetica si intende il concetto di autoconsumo collettivo dell’energia, cioè fatto da una pluralità di soggetti produttori e consumatori che, nel caso specifico delle imprese, fanno parte della stessa cabina elettrica di media/bassa tensione, al vaglio una modifica che estenderebbe la comunità ai consumatori sottesi alla stessa sottostazione.
Tutte le aziende che aderiscono alla Comunità energetica devono produrre energia destinata al proprio consumo con impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza complessiva non superiore a 200 kW.
Entrare a far parte di una comunità energetica comporta alcuni vantaggi come:
- ottenere una tariffa d’incentivo cumulabile con gli incentivi per il fotovoltaico per le aziende per promuovere l’utilizzo di sistemi di accumulo. Per quanto riguarda l’energia condivisa nell’ambito delle comunità energetiche la tariffa incentivante è di 110 €/MWh;
- la restituzione di alcune voci in bolletta a fronte dell’evitata trasmissione dell’energia in rete che questi impianti permettono per un importo pari a circa 150-160 €/MWh.
Credito di imposta per le Aziende del Sud
Possono richiedere il Credito del mezzogiorno le aziende con sede in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo. I crediti d’imposta la cui aliquota di detrazione varia dal 25% fino al 45%.
Parco Agrisolare per le aziende agricole e di trasformazione
Attivo il bando Parco Agrisolare per gli investimenti per la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici ad uso produttivo nei settori agricolo ed agroindustriale. Il bando Parco Agrisolare finanzia i progetti che prevedono l’acquisto e l’installazione di impianti fotovoltaici, con potenza di picco min. 6 kWp e max 500 kWp, ed eventualmente uno o più dei seguenti interventi di riqualificazione ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica.
Al bando possono accedere gli imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria, le imprese agroindustriali (con Ateco ammesso) e le cooperative agricole, che svolgono attività agricola, ex art 2135 c.c, cooperative o loro consorzi ex art.1,co.2, D.Lgs 228/2001.
Per le aziende agricole di produzione primaria, gli impianti sono ammessi unicamente se l’obiettivo è quello di soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda e se la loro capacità produttiva non supera il consumo medio anno di energia elettrica dell’azienda agricola, compreso quello familiare. La vendita di energia elettrica è consentita nella rete purché sia rispettato il limite di autoconsumo annuale.
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