Dal 13 giugno 2022 è entrato in vigore l’obbligo di prevedere, in edifici nuovi o soggetti ad ingenti ristrutturazioni, l’utilizzo di impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile per il 60% su tutti i consumi energetici.
A stabilirlo è il Decreto Legislativo 199/2021, attuato dopo 180 giorni dalla sua pubblicazione ufficiale. La percentuale dl 60% si riferisce a edifici privati e abitazioni, mentre per quelli pubblici la quota da rispettare equivale al 65%.
Un modo per accrescere sempre di più l’utilizzo di impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili, nell’ottica della sempre più auspicata “transizione ecologica” e “decarbonizzazione” prevista tra il 2030 e il 2050.
Vediamo nello specifico quali edifici sono interessati e in cosa consiste, nello specifico, questo nuovo provvedimento.
Quali sono gli edifici soggetti alla nuova normativa
All’interno del nuovo D.Legs199/2021, sono contenute le informazioni riguardanti gli edifici soggetti al provvedimento sulle energie rinnovabili. In particolare, si tratta di edifici sottoposti a ristrutturazione rilevante oppure costruiti ex novo che presenteranno la richiesta di abitabilità a partire dal 13 giugno 2022. Queste tipologie di costruzioni dovranno garantire l’utilizzo di impianti alimentati da energia rinnovabile per il 60% dei consumi previsti per acqua calda sanitaria, climatizzazione invernale ed estiva.
In particolare, si tratta di edifici appartenenti alle seguenti categorie:
- Edifici esistenti con superficie superiore a 1000 mq e soggetti ad una ristrutturazione comprensiva degli elementi edilizi costituenti dell’involucro;
- Costruzione esistente e soggetta a demolizione e ricostruzione, oppure manutenzione straordinaria.
- Edifici di nuova costruzione che hanno presentato richiesta di titolo edilizio pertinente successivamente alla data di entrata in vigore del Lsg199/2021.
Energia rinnovabile al 60%: i dettagli e le procedure per l’installazione degli impianti
Nel nuovo Decreto si fa riferimento all’utilizzo di energia rinnovabile, ma a quali tipologie di consumi si fa riferimento? In particolare, il provvedimento ha l’obiettivo di migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, rendendoli più efficienti ma facendo risparmiare anche le famiglie sulle spese in bolletta. L’utilizzo dell’energia rinnovabile al 60% fa riferimento a quella consumata per riscaldamento, raffreddamento ed elettricità in generale.
È bene ricordare che, in merito all’installazione di impianti fotovoltaici o termici, vale la legge di conversione del “Decreto Energia” che ne ha sancito una vera e propria liberalizzazione. Infatti, l’installazione di impianti fotovoltaici o termici, su edifici o manufatti fuori terra, è considerata un intervento di manutenzione ordinaria e non prevede l’acquisizione di permessi amministrativi.
Per conoscere tutte le specifiche sull’installazione di impianti fotovoltaici e sistemi alimentati da fonti di energia rinnovabile per edifici pubblici e privati, rivolgiti a Qesco. Realizzeremo il tuo progetto chiavi in mano, tenendo conto anche di tutti gli incentivi statali vigenti.